STORIA DEGLI ZOCCOLI SCHOLL, RITROVATA TENDENZA MODA DELL’ESTATE 2024

Epitome di granny style, feticcio dall’attitudine bohémienne, vessillo ortopedico di insospettabili star in zeppe di legno (anche) sui tappeti rossi. Se c’è una calzatura che si appresta a scalfire il comodo primato dell’ormai sdoganato sandalo Birkenstock, quella è lo zoccolo Scholl; pezzo di resistenza della moda ciclicamente in auge, sandaletto ugly per cui passò la liberazione femminile dei ribelli Sessanta, intreccio di comfort e tecnologia dalla storia ultra-decennale. “Per gambe splendide. Per caviglie sottili. Per una sensazione di tonicità e formicolio. Per il sandalo più trendy mai realizzato”, recitava una vecchia réclame degli Swinging Sixties a promuovere una nuova silhouette di zoccolo.

La storia degli zoccoli Scholl

Era il 1956 e sul mercato irrompeva un’inedita scarpa clog la cui parte anteriore possedeva una curvatura a far sì che l’alluce potesse rimanere dritto, consentendo contestualmente alle altre quattro dita del piede di rilassarsi quando in movimento. Nasceva la cultura della mens sana in corpore sano e con lei la necessità di brevettare stratagemmi che sopperissero all’urgenza di praticare esercizio fisico pur in assenza di tempo. È così che venne ideata quella tecnologia innovativa poi suggellata in quello che diventerà – negli anni – il must di casa Scholl: lo zoccolo Pescura, leggendaria intuizione dell’ortopedico e imprenditore William Mathias Scholl che, ad inizio Novecento e in un fertile Midwest statunitense, fondò la Scholl Manufacturing Company facendo del benessere dei piedi il proprio principale obiettivo professionale. “Better than Barefoot”, chiosava un’altra billboard ancora, mostrando quei giovani gitani vestiti di jeans, magliette tie-dye, abiti folk e sandali Pescura, originale calzatura salda nei guardaroba di intere generazioni per cui le lotte per i diritti umani e la libertà sessuale, passavano anche da dress code disobbedienti che hanno fatto epoca.

Le scarpe più amate dalle star

Tra i Sessanta e i Settanta, gli zoccoli Scholl li indossarono tutte, comuni mortali e icone di stile cristallizzate in mise da annali di storia del costume. Audrey Hepburn li declinò con attitudine vacanziera, un fisciù a cornice del volto, un abitino dal motivo zig zag o una camicia bianca annodata in vita sopra agli slip mare, e gli iconici Pescura per camminare svelta tra i vicoli capresi. Jane Shrimpton invece, dimostrò quanto il clog Scholl potesse essere chic e il suo airport look in camicia, pantaloni bianchi e zoccolo fu un concentrato di raffinatezza ancora oggi senza uguali. Una rivendicazione – ortopedica ma cool – della libertà di indossare ciò che si vuole, uno statement di moda pratica e comoda, che mantiene salda la sua allure bohémienne reinventandosi in infinite silhouette e varianti. E collaborazioni, se è vero che – per la sola Estate 2024 – il mitologico Pescura è stato blank canvas per l’estro del Philosophy di Lorenzo Serafini che l’ha accessoriato di una tripla fibbia e tinto di una mano di vernice rossa che è postilla glossy del vestiario urbano, e di Khrisjoy, la griffe di outerwear di lusso che ha immaginato uno zoccolo Scholl glitterato, per una disco queen che batte i locali più in di Ibiza.

Varianti sfaccettate e multiformi della clog una volta ugly e oggi simbolo di stile da bella stagione al di là di voghe e tendenze, calzatura nostalgica che affascina giovani alla continua ricerca di abiti e accessori genuini che servano più alla rappresentazione di sé che al mero (ed effimero) trend. Ironia della sorte, questo codice retrò che guarda all’armadio dei nonni e di cui anche i Pescura fanno parte, va sotto l’etichetta di granny style, tormentone modaiolo dell’ultima ora che coniuga vintage e bon ton in una nuova grammatica inaspettatamente moderna. Anche se l’ideale massimo di riferimento, ça va sans dire, è a quel boho-chic che trova nello zoccolo di legno la sua quadra, (ri)scoperto in passerella da maison esperte del genere e prepotente nello street style di dive – un caso su tutti, Sienna Miller – da sempre portabandiera del look gitano.

Si muove in questo côté, anche la Carrie Bradshaw di Sex and the City, aka la fashionista Sarah Jessica Parker immortalata a New York durante le riprese del sequel And Just Like That in abito vintage by Ossie Clark e sandali Pescura, per altro già indossati nel 2022 in una dolcissima variante pastello, mentre ne fece simbolo di casual chic Jennifer Aniston che, già nel 2018, li appaiava a t-shirt bianca, jeans e secchiello Celine, per uscite off duty all’insegna del glamour décontracté. E se l’attrice Jenna Elfman, e cioè la popolare Dharma di Dharma & Greg, negli anni Novanta scelse gli zoccoli Scholl addirittura per un tappeto rosso, Lily-Rose Depp è senza dubbio la star che più di tutte ha (ri)donato popolarità alla calzatura feticcio degli anni Sessanta e non si contano ormai più le sue uscite in sandaletti ortopedici.

Breve storia degli zoccoli Scholl, tra le calzature più odi et amo della ciclica moda, accessorio da star prima ugly e poi chic, glossa ortopedica di mise estive che resiste tenace allo scorrere del tempo. E allora, per l’Estate 2024 tanto vale lasciarsi sedurre dall’intramontabile (e nostalgico) fascino degli zoccoli e – riprendendo un vecchio mantra – sfoggiare Pescura a ritmo di “Shoes off. Scholls on”. E sai che liberazione abbandonare tacchi e compagnia…

Dove comprare gli zoccoli Scholl

2024-07-13T09:04:31Z dg43tfdfdgfd