I GATTI AMANO GIOCARE NON NOI: COME FARLO IN CASA CON POCHI ACCORGIMENTI. E COME CREARE SPAZI A MISURA DI FELINO

Predatori agili e felini eleganti, i gatti che vivono nelle nostre case possono andare incontro a noia e frustrazione, tra quattro mura che non permettono loro di soddisfare adeguatamente desideri e motivazioni proprie della specie e della razza. Esprimere comportamenti legati alla predazione, esplorare gli spazi, trascorrere il tempo in un ambiente stimolante sono tutte attività che possono migliorare la condizione fisica e psicologica di questi animali e prevenire situazioni che, a lungo andare, peggiorerebbero la nostra relazione con loro.

Gli arricchimenti ambientali sono tutte quelle strategie e strumenti che promuovono la stimolazione percettiva, cognitiva e sociale di animali costretti in spazi confinati. Quali sono quelli più adatti per i gatti che vivono con noi? Alberto Perini, veterinario comportamentalista, suggerisce numerose soluzioni per rendere più ricche le giornate dei nostri compagni felini.

Sentiamo spesso affermare che il gatto è un animale indipendente. Invece, Perini chiarisce che, sebbene sia diverso da un cane in termini di modalità di interazione, anche un felino godrà nel giocare con noi: «Si può prendere una pallina di stagnola, tirargliela, fargliela inseguire e afferrare. Ci sono alcuni gatti che imparano addirittura a riportarla indietro. Oppure si possono utilizzare bacchette dotate di un filo a cui è appeso un piccolo pupazzetto che funga da preda. Quest’ultimo dovrà essere adeguato alle dimensioni del gatto, poiché se troppo grande lo spaventerà, se troppo piccolo potrebbe non essere correttamente percepito».

Le sessioni di gioco dovranno essere frequenti e brevi. Ad esempio, potrebbero durare circa 5 minuti ed essere separate da una pausa di un’ora. Inoltre, non tutti i momenti della giornata sono buoni per divertirsi con il nostro gatto: meglio scegliere le prime ore del mattino e la sera.

Ampliare il punto di vista dell’animale, dargli accesso alle finestre per guardare all'esterno un panorama quanto più possibile vario, e permettergli di esplorare la casa in verticale saranno altri passi fondamentali per migliorare il suo benessere. 

Il veterinario spiega: «Posso avere una casa grandissima che, però, il gatto può sfruttare solo a livello di terreno e solo in parte, poiché pensata per esseri umani, con oggetti e soprammobili che gli impediscono di muoversi in direzione verticale. In questi casi, ci vuole qualcosa che lo aiuti a salire. Più un gatto sta in alto, più si sente tranquillo e sereno. Così sarà in una posizione in cui ha il controllo della situazione, soprattutto in presenza di altri gatti che possono in qualche maniera creargli dei problemi». Il consiglio è, quindi, di liberare le superfici di mobili, mensole, e aggiungere tiragraffi che si sviluppino in altezza sulle pareti.

Accade spesso di ascoltare le lamentele di proprietari che si chiedono perché il loro gatto preferisca distruggere il divano, anziché curare i propri artigli sulla superficie del nuovissimo tiragraffi. «Prima di tutto dobbiamo chiederci: a cosa serve esattamente un tiragraffi? I gatti usano i tiragraffi per accorciare e affilare le proprie unghie, ma non è la loro unica funzione. — racconta Perini — Serve anche a lasciare degli odori particolari, segni della loro presenza: in questo modo comunicano “Questo è mio, da qui sono passato io”. È un messaggio che tranquillizza il gatto; volendo utilizzare un linguaggio più umanizzante, diremmo che ne corrobora l’autostima. Per il felino è importante lasciare traccia di sé in luoghi di passaggio, vicino a punti di confine». I tiragraffi, però, possono essere anche molto ingombranti ed è a questo punto che optiamo per la scelta sbagliata: li collochiamo dove non ci danno fastidio, spesso lontano dalle zone di passaggio, quelle che invece sono le posizioni ideali se dovessimo soddisfare le esigenze etologiche del micio.

Ci sono altri modi per rendere la nostra casa un ambiente accogliente e stimolante per i gatti, piccoli cambiamenti che possono fare la differenza nella loro quotidianità. Con alcuni accorgimenti le nostre stanze diventeranno luoghi da esplorare, con tracce da seguire e qualche sorpresa che spezzi la routine senza intimorire l’animale. «Possono essere piccoli cambiamenti come spostare qualche mobile, un vaso di fiori, una sedia, una piccola madia, in modo che il gatto possa provare un'esperienza nuova ogni volta che gira per la casa. 

Non scordiamoci che ai gatti piacciono le scatole — aggiunge Alberto Perini — Prendiamone una, buchiamola in due o tre punti e riempiamola con la coperta del gatto oppure, ogni tanto, con qualche croccantino. Lui si muoverà con piacere all’interno del contenitore e ogni volta ci sarà una piccola sorpresa. Si possono anche usare più scatole, spostarle, metterle una nell’altra, farle sparire e ricomparire. In questo modo per il gatto sarà sempre nuova scoperta».

Esplorazione e ispezione aiutano a combattere la noia e migliorare la quotidianità dei nostri gatti. Un’altra attività per stimolare fisicamente e cognitivamente un gatto è realizzare un percorso olfattivo, ad esempio nascondendo i croccantini sotto l'angolo del tappeto, sopra una poltrona, appena dietro un mobile che lui possa raggiungere.

Quelli suggeriti sono alcuni degli arricchimenti ambientali possibili per garantire il benessere psicofisico di un gatto. Bisogna essere consapevoli che questi animali hanno esigenze che differiscono non solo rispetto ad altre specie — con percorsi evolutivi e di domesticazione differenti —, ma anche a seconda della razza a cui appartengono e alla loro storia personale: siamo davanti a individui con il proprio patrimonio genetico e un personale bagaglio di esperienze. Un gatto adulto avrà bisogni diversi rispetto a un cucciolo, un Abissino necessiterà di maggiore spazio e di una vita più attiva rispetto a un British Shorthair, e quindi si dovrà stare molto attenti alla compatibilità se si desidera donare una nuova compagnia felina al gatto di casa.

Perini conclude: «Il gatto di per sé è un alieno: vive in un mondo suo, basato sul suo modo di percepire ciò che lo circonda. Guardiamo sempre i gatti con occhi umani. Invece, per capirli, dovremmo cercare di metterci quanto più possibile nei loro panni, osservandoli con uno sguardo più «gattesco».

2025-04-09T10:32:01Z