UN COTTAGE NELLA CAMPAGNA INGLESE TRA NATURA E DESIGN

Un cottage dal tocco contemporaneo, che si inserisce con armonia nel paesaggio circostante, dialogando con il verde attraverso ampie finestre. Uno spazio che ritrova la sua identità grazie a un intervento minimalista, volto a valorizzare gli elementi originali e quelli più moderni con colori caldi, terrosi e naturali. Un’idea lontana dalla classica casa di campagna, che ne rielabora i concetti in sintonia con la natura rigogliosa che lo circonda.

L’opera di riqualificazione di Clive Lonstein riflette la sua filosofia progettuale, in cui natura e architettura hanno lo stesso peso, trasformando l’edificio attraverso un intervento che accompagna silenziosamente lo spazio, rispettoso della sua storia.

Siamo a Southampton, a sud-est di Londra, un luogo ricco di storia fatto di edifici in pietra, università, larghe strade e brughiera. Quest’ultima diventa protagonista del progetto, dove materiali antichi e nuovi, accenti cromatici e arredi autoriali rievocano il passato dell’architettura e il suo rapporto con lo spazio abitato.

Lonstein è un progettista versatile, capace di far emergere l’essenza degli ambienti più che imporre una visione univoca. Il suo percorso spazia dalla progettazione di spazi retail per marchi di lusso come Tom Ford, Gucci e YSL presso Studio Sofield, fino alla direzione del dipartimento di architettura e design interno di Tiffany & Co. La sua esperienza internazionale – da Aspen a Bel Air, da Ginevra a Tokyo – gli ha permesso di intrecciare tradizioni locali e un’estetica sofisticata e personale.

Qui aveva a disposizione una struttura semplice e pulita, trasformata con precisione attraverso l’aggiunta di quattro stanze private perfettamente integrate nella pianta. Il soggiorno, cuore della casa, incarna lo spirito di adattamento dell’abitazione, che non domina la natura ma si fonde con essa. Dalle stanze private alla cucina, fino allo studio, gli elementi architettonici originali – grandi volte, finestre bianche – diventano chiavi di lettura dello spazio.

Le ampie porte finestre del salotto dissolvono il confine tra interno ed esterno, mentre il vetro funge da filtro tra la struttura e il paesaggio. I soffitti, volutamente ariosi, accolgono lampade iconiche come le Artichoke di Paul Henningsen, creando un ponte con il passato dell’edificio.

L’atmosfera è rarefatta, definita dall’uso di materiali naturali e lavorazioni tradizionali. Gli arredi su misura e le librerie si integrano con pezzi autoriali – come un tavolo di Joseph Frank, fulcro della sala da pranzo – insieme a elementi di modernariato, vintage e contemporanei, che trovano spazio senza sovraccaricare l’ambiente.

È facilissimo, tra i tessuti e le loro texture, le poltrone morbide, i tappeti, le carte da parati - un chiaro rimando alle Arts&Crafts, al decorativismo del territorio e alla natura - intravedere quella capacità che Lonstein ha, comune ad alcuni progettisti, di inquadrare lo spazio e renderlo confortevole, anche nei più minimi dettagli.

clivelonstein.com

2025-02-14T15:08:32Z