LA CASA DI GIOTTO CALENDOLI è UNO SPAZIO VISIONARIO, CHE FA DELL'ESTRO UNO STILE DI VITA

Colorata e immaginifica: la casa di Giotto Calendoli è uno spazio visionario, che fa dell'estro uno stile di vita. "Sono napoletano, ma vivo a Milano da 13 anni e ho sempre portato le mie origini in giro per il mondo. Ho vissuto a Londra, a Barcellona, in Nuova Zelanda", racconta di sé il creativo. Dentro al suo appartamento meneghino - (anche) parte del progetto Home Stories di Westwing - custodisce il senso più profondo del concetto di live beautiful: "significa esprimere sé stessi sempre. Non avere timore di esprimersi, vivere la vita all'insegna della semplicità e della bellezza della condivisione", aggiunge. Dentro a giorni fatti di viaggi, a contatto con culture diverse, lingue sconosciute alle orecchie, cibi da assaggiare e odori nuovi, tanto forti da far arricciare il naso, la quotidianità di Giotto Calendoli abita uno spazio in divenire. "Ho voluto rappresentare tutto questo nel tavolo di Westwing che ho scelto e personalizzato per il mio appartamento, rappresentando la vista dal finestrino di un aereo: lo sguardo rivolto all’infinito, solo il mare e il cielo, la libertà. Questa è la mia ispirazione: decollare, ma atterrando ogni tanto perché fa bene ritornare un attimo con i piedi per terra, per poi ritornare in alto e viaggiare con la mente".

Quella di Giotto Calendoli è una storia senza fermate: "vedo un oggetto e gli do una seconda vita. Può trattarsi di vestiti usati o edifici abbandonati. Esprimo ciò che vedo. È così che mi esprimo attraverso la mia arte, piuttosto che con le parole", aggiunge. Certo, Handle With Freedom ne è la prova. Il marchio che lui stesso ha fondato, senza aver studiato fra le aule di un istituto né moda né design, è la prova concreta che l'idea sia la scuola più appagante. "Quello che è importante, nella creatività, è vedere ciò che gli altri non vedono. Dare anima ad un oggetto, a un vestito. Posso inventare, costruire, cucire, posso fare tutto ciò che voglio, perché sono libero dalle etichette". E con il suo marchio funziona proprio così. Nato da una passione, mette in tavola ceramiche lifestyle per mise-en-place che tradiscono il concetto di classico e sposano, al contrario, quello della contemporaneità. Linee anticonvenzionali, quelle da indossare, allergiche alla prevedibilità: "io rielaboro vestiti da dead stock, aiuto a dare lavoro a prigioniere in carcere. Handle with Freedom è un contenitore, come un grosso abbraccio", racconta.

E nella casa è arrivata l'ispirazione di vita: "questo appartamento per me è stato l'inizio di quello che chiamo il mio allenamento, ovvero del capire che mi piaceva dipingere, disegnare, mi piaceva il colore". L'abitazione è arrivata più o meno per caso e cioè senza la ricerca ansiosa di un'agenzia. "Quando ci sono entrato le pareti erano viola, anche la cucina aveva un altro colore. L’ho voluta dipingere tutta di bianco da solo, mio padre mi diceva: Giotto tu sei pazzo. Ma io ne ero convinto e nel momento in cui l’ho dipinta tutta di bianco non ho visto più una casa, ma ho visto il mio canvas, e da lì ho iniziato a dipingere a darle la mia anima, la mia personalità. Questa casa esprime tutto me stesso e l'inizio di un percorso creativo". Allora questo spazio è un racconto: "dice di me praticamente tutto". I nuovi inizi, gli obiettivi di crescita, le sofferenze e i miglioramenti sono ricordi protetti fra pareti colorate. E poi c'è la cucina: "è il ricordo di mio padre che mi svegliava la domenica mattina col profumo di cipolla, melanzane, soffritto, quindi significa famiglia, casa, convivialità. Per me cucinare è un modo per esprimere amore verso le persone che sono a tavola con me".

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2024-09-27T12:10:06Z