ELI RUSSELL LINNETZ ARRIVA A PITTI UOMO COME UN'ONDA DALLA CALIFORNIA

Pitti Uomo conta fino a 104 e invita Eli Russell Linnetz come guest designer per la prossima edizione. Emergente noto – se vieni nominato tra i candidati per ricevere il CFDA come novità dell’anno, i tuoi buoni meriti, di certo, li hai – è l’incarnazione made in USA dell’ideale contemporaneo di artista globale. Un Leonardo da Vinci d’oltreoceano, almeno così sembrano dipingerlo i cronisti, un visionario 2.0. Lo conosciamo dal 2018 con l’acronimo ERL, che è una “label”, un’etichetta nel senso più vasto possibile. C’è dentro l’abbigliamento, che giustifica la sua presenza in fiera, e “un talento nell’unire fiuto commerciale e libera creatività; una rilettura originale, spesso ironica e dissacrante, dei luoghi comuni dell’America, quelli eterni e quelli di oggi”, come afferma il segretario generale della fondazione Pitti Discovery, Lapo Cianchi.

È così? Il suo sito è un biglietto da visita eloquente. Impostato come un profilo di Tumblr, in questo è perfettamente allineato con i suoi coetanei, la generazione a cavallo tra i Millennial e gli Z che meriterebbe un nome a parte, proprio perché dei primi ha le malinconie e dei secondi la protervia un po’ irrispettosa verso lo status quo, in un mix che, effettivamente, risulta come una deflagrazione di emozioni in grado di generare “cose”, e se ci sforziamo di cliccare sulle piccolissime icone in alto a sinistra, riusciamo a entrare nelle stanze della sua vibrante immaginazione. Tra foto che sanno di moodboard, di editoriale, di cultura pop in quadricromia warholiana esasperata, video che ha diretto lui stesso per gli amici del rap che si chiamano Kanye West e Shawn Mendes, eventi dal vivo curati per Lady Gaga, album prodotti per Kid Cudi, e notizie sui suoi successi, dei vestiti non c’è traccia: quelli si vendono da soli, viene da pensare e, cercando i canali in cui sono distribuiti, effettivamente troviamo 19 retailer in tutto il mondo e i negozi di Dover Street Market. Come sono? Per chi sono?

Per uomo, ovviamente, e per bambino inaspettatamente. Ci sono anche delle fragranze e gli accessori. Pregni dell’anti-estetica a toni anni Novanta, sono di una semplicità disarmante, che non è il minimalismo, ma la pura essenza della modellistica di base: felpe con e senza il cappuccio, t-shirt e canottiere con vestibilità regolare; qualche variante di denim e cargo; intimo che strizza l’occhio ai feticismi. Coloratissimi, dai pastello ai toni più accesi, dalle stampe camo a quelle floreali passando per il rigato e il lettering. Tra le giacche c’è il bomber crop come vuole il mercato. Agli esordi ha collaborato con Comme des Garçones; A$ap Rocky ha indossato un suo look al MET Gala del 2021, dove tra l’altro ERL era presente con un capo esposto per l’esposizione In America: Lexicon of Fashion; per la primavera estate 2023 ha quasi affiancato Kim Jones alla direzione del menswear di Dior e prevede di aggiungere nuove linee di occhiali e calzature.

“È con grande emozione che mi unisco alla lunga lista di eroi che hanno percorso queste strade prima di me. Come stare sulle spalle dei giganti – le onde della California che si gonfiano verso il cielo e poi si infrangono su Firenze, culla del Rinascimento e della magia”, riflette, con dissonante accento naïf e guardando dalla finestra che affaccia su Venice Beach Eli Russel Linnetz.

2023-06-10T10:15:19Z dg43tfdfdgfd